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La nascita della psicoanalisi 

 

 


Capitolo secondo - L'interpretazione dei sogni

 L'Interpretazione dei sogni è la prima grande opera psicoanalitica.
Basato su oltre mille interpretazioni di sogni, contiene la prova dell'autoanalisi di Freud con quasi cinquanta suoi sogni, utilizzati come esempi. 
Anche se Freud non fornisce, per ovvi motivi di discrezione, l'analisi completa dei suoi sogni, essi costituiscono comunque una documentazione autobiografica unica. 

Vi sono esposti quasi tutti i concetti principali della psicoanalisi,a volte in forma embrionale.

Freud scoprì il significato del sogno cercando di capire le nevrosi,  grazie ad una modifica decisiva della tecnica terapeutica.
La sua analisi psichica,  pur avendo abbandonato l'ipnosi, faceva ancora uso di alcune tecniche suggestive (ammonizioni, pressioni della mano sulla fronte, ecc) per  risvegliare nella mente del malato idee legate alla causa del suo sintomo.
Ma avendo un giorno una malata chiesto a Freud di non interrompere il corso dei suoi pensieri, Freud si adeguò, incamminandosi così verso la tecnica  delle associazioni libere, cui la psicoanalisi deve la sua originalità.(v. concetto di determinismo psichico).

 
Dal momento in cui questa tecnica divenne usuale durante le sedute, i pazienti cominciarono spontaneamente a raccontare i loro sogni e Freud si trovò a  trattare le produzioni della vita notturna allo stesso modo dei sintomi.


Freud  era stato colpito dall'idea di uno psichiatra  che vedeva negli stati di allucinazione, propri di alcune malattie mentali, un modo per realizzare un desiderio nascosto.
Cominciò quindi a supporre che la stessa cosa avvenisse nel sogno, e che la parte notturna della vita psichica fosse altrettanto orientata e ricca di senso di quella diurna.

Come abbiamo già accennato, Freud trovò il primo materiale del libro nell'analisi dei propri sogni.
In realtà il progetto stesso dell'opera coincideva con una crisi: Freud fu indotto a scriverla per superare il penosissimo stato interiore nel quale lo aveva gettato la morte del padre.

Il libro si articola in sette capitoli.
 Il primo, di quasi cento pagine, è costituito da una rassegna della letteratura scientifica sul sogno.
Nei capitoli II-VI viene definito l'approccio psicoanalitico ai sogni, con centinaia di esempi.
Con il capitolo VII Psicologia dei processi onirici, il tono cambia: qui Freud utilizza un linguaggio di carattere generale. Il suo scopo era  quello di trovare, oltre ad una psicopatologia, una psicologia dei processi psichici normali.
Per questo s'interessò del sogno, e di altri fenomeni normali, come lapsus, dimenticanze, notti di spirito, fino allora trascurati. 

All'inizio del primo cap. Freud stabilisce due principi:1- esiste una tecnica psicologica che consente di interpretare i sogni; 2- applicando questo metodo, il sogno si rivela una formazione psichica densa di significato.
Il sogno è il risultato finale dell'attività psichica inconscia che ha luogo mentre l'individuo dorme.

Questa attività minaccia di interrompere il sonno; il soggetto che dorme, per non svegliarsi, sogna.

Il sogno, o quel che ne viene ricordato dopo il risveglio,  viene chiamato sogno manifesto.

I pensieri e i desideri inconsci che stanno alla base del sogno vengono chiamati contenuto onirico latente.

Le operazioni psichiche inconsce mediante le quali il contenuto onirico latente viene trasformato nel sogno manifesto, vengono chiamate lavoro onirico.

Fanno parte del contenuto onirico latente:
1- i pensieri e le idee preconsce connesse alle attività e preoccupazioni della vita diurna, rimaste attive durante il sonno, e qualsiasi altra cosa di interesse attuale nella vita della persona che sta dormendo (residui diurni);
2- desideri inconsci, rimossi, infantili ossia risalenti ai primi anni di vita.
Infatti la parte essenziale del contenuto latente è quella che proviene dal rimosso; non si produrrebbe alcun sogno senza l'attivazione di uno o più desideri di questo tipo.

Il desiderio inconscio è il capitalista del sogno, dice Freud metaforicamente, quello che fornisce l'energia necessaria al sognare.

Bisogna però notare che il desiderio inconscio non avrebbe alcuna possibilità di espressione se non si associasse in qualche modo ai residui diurni o ad un pensiero preconscio (l'imprenditore della metafora), che così diviene veicolo del desiderio inconscio.

La tesi di fondo di Freud è che il sogno manifesto rappresenti una soddisfazione mascherata del desiderio rimosso.
Nel sogno la gratificazione (solo parziale in quanto  fantastica) viene permessa in quanto lo stato di sonno impedisce l'azione.
In altri termini il sogno è un compromesso tra desiderio e censura (Io, preconscio), che nel sogno è allentata in quanto non deve preoccuparsi che i desideri possano essere messi in atto.

Il testo manifesto del sogno rimanda al contenuto latente secondo le stesse procedure che danno origine al sintomo:
- esperienze sessuali infantili--> rimozione--> sintomo (compromesso)
- desideri infantili--> rimozione --> sogno.

Ma come si arriva dal desiderio latente al contenuto manifesto del sogno?
Quali sono i meccanismi specifici attraverso i quali il lavoro onirico crea i travestimenti e le deformazioni che permetteranno al desiderio inconscio e al materiale preconscio associato di esprimersi nel sogno?

1- Il primo di questi meccanismi è la condensazione: un'ampia gamma di pensieri latenti viene compressa in una piccola quantità di materiale manifesto; su pochi punti nodali convergono numerosi pensieri onirici, formando singole rappresentazioni dotate di grande intensità.
Vengono così a formarsi immagini collettive, ad esempio una persona che raggruppa in sé caratteristiche, anche contraddittorie, di varie persone, o immagini composite, in cui appaiono solo le caratteristiche comuni, mentre le differenze vengono cancellate.

2- Il secondo meccanismo è lo spostamento: che può avvenire  sostituendo un elemento latente del contenuto onirico con un elemento più lontano come significato, oppure spostando l'investimento psichico da un elemento relativamente importante ad uno meno importante.

3- Traduzione dei pensieri latenti in immagini.

4- C'è ancora un ulteriore processo che contribuisce alla forma definitiva del sogno, e può renderlo ancora meno comprensibile: è l'elaborazione secondaria operata dall'Io (preconscio) che tenta di modellare il contenuto manifesto secondo una parvenza di logica e di coerenza.

 Per comprendere il significato del sogno l'interpretazione deve compiere il cammino a ritroso.

Come esempio  si può andare a vedere il sogno dell'amico R. e dello zio Joseph, in: Octave Mannoni, Freud, pp.61 e segg.

Capitolo VII dell'Interpretazione dei sogni. La tesi di Freud è dunque quella che il sogno ha un senso. Questo significa due cose:
1- il sogno esprime un'intenzione (è un atto psichico motivato);
2- il sogno ha una causa (desiderio come forza: spiegazione metapsicologica).


Nel cap.VII dell'Int. dei sogni Freud elabora il modello topico di apparato psichico. 
Con ciò  abbandona il terreno neurofisiologico e tenta un modello esclusivamente psicologico;  continua tuttavia a lavorare con concetti che si collegano  a nozioni fisiche e meccaniche.

La differenza è che ora, al posto dei neuroni, parla di sistemi di percezioni e ricordi.

L'affermazione che il sogno ha una causa implica che il sogno è il prodotto di un apparato psichico; Freud studiando il sogno è costretto ad approfondire la sua teoria dell'inconscio:

TEORIA TOPICA: presenta un apparato diviso in sistemi analoghi ai luoghi fisici.
La distinzione è fatta in base al rapporto dei vari sistemi con la coscienza.
L'inconscio abbraccia gli elementi psichici che non riescono, o riescono solo con grande difficoltà a raggiungere la coscienza; il preconscio quelli che possono divenire coscienti con un semplice sforzo dell'attenzione, il conscio è ovvio. Tra inc. e prec. agisce una censura (rimozione).

inconscio = i suoi elementi sono inaccessibili alla coscienza, funziona secondo il processo primario.
Caratteristica del p. primario è la tendenza alla scarica completa e immediata.
Agisce secondo il principio di piacere.
Gli elementi del sistema inconscio sono rappresentativi delle pulsioni sessuali. L'energia associata a tali pulsioni è libido. E' la parte più antica dell'apparato psichico.

preconscio = non esiste alla nascita, funziona secondo il processo secondario, in cui la tendenza alla scarica può essere differita; agisce secondo il principio di realtà.

conscio =  tende a limitarsi a sensazioni provenienti dal mondo esterno, e ad eventi che riguardano il preconscio.
Gli elementi inconsci, per diventare consci, devono prima diventare preconsci unendosi alla corrispondente traccia verbale, e poi ricevere attenzione dal conscio.
Controlla, insieme al preconscio, l'attività motoria volontaria.
(Fonti teoria topica: Interpretazione dei sogni 1899; Saggio sull'inconscio 1915)

Come funziona questo apparato?
Freud ipotizza che l'apparato psichico abbia un'estremità sensoria e una motoria.
Seguendo il modello dell'arco riflesso, l'informazione proveniente dal mondo esterno o dall'interno del corpo, viene introdotta all'estremità percettiva e immagazzinata in una serie di sistemi mnestici prima inconsci e poi preconsci. 
Quanto più i sistemi mnestici si allontanano dall'estremità percettiva, tanto più elaborata è l'organizzazione delle tracce, tanto più in accordo con i principi logici e più integrata secondo forme d'organizzazione del processo secondario.

L'eccitamento, all'interno del sistema, defluisce dall'estremità percettiva a quella motoria, dove può scaricarsi. 
Ma nel sonno la scarica motoria è bloccata, si muove quindi in direzione retrograda verso l'estremità sensoria (il sogno somiglia ad un'allucinazione: un ricordo viene trattato come una reale percezione).
I processi onirici sono di tipo regressivo. 
Nel 1914 Freud delineerà tre tipi di regressione: topica, nel senso dei sistemi, temporale nel senso di un ritorno a strutture di più antica data, formale in quanto modi primitivi di espressione e rappresentazione sostituiscono quelli abituali.
Freud concludeva dicendo che in sostanza i tre tipi di regressione sono uno solo, perché ciò che è cronologicamente più antico, è nello stesso tempo formalmente più primitivo e, nella topica, più vicino all'estremità percettiva.

Teoria del desiderio o della nascita dell'apparato: il principio di piacere è il primo principio del funzionamento psichico. Esso governa le operazioni del processo primario per produrre la gratificazione immediata di qualsiasi desiderio o bisogno, senza considerazione per la realtà.
Il bambino affamato per esempio cerca il seno, che collega con la soddisfazione e il lenimento della sua fame; quando il seno non è immediatamente a disposizione nella realtà, egli si procura una soddisfazione immediata anche se sostitutiva allucinando il seno.
 La mancanza dell'atteso soddisfacimento, con la conseguente frustrazione, ha per conseguenza l'abbandono del tentativo di appagamento per via allucinatoria.
L'apparato psichico deve risolversi a modificare la realtà esterna: con ciò si instaura un nuovo principio di attività psichica:il principio di realtà.

E' importante che il passaggio maturativo dal processo primario al processo secondario sia visto come prodotto di esperienze di soddisfacimento e frustrazione nel contesto delle interazioni sociali tra il bambino e le persone cui fa riferimento.

T.S.    

Bibliografia:     

Sigmund Freud, L'interpretazione dei sogni, Boringhieri

Didier Anzieu, L'autoanalisi di Freud, Astrolabio.

 

 


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